Il Punto Croce

Il punto croce è una tecnica di ricamo su tela o canovaccio o lino a trama regolare e larga, infatti i fili devono essere contati e perciò ben visibili in modo da poter individuare piccole zone quadrate, ad esempio 4x4 fili di trama e ordito, su cui stendere il ricamo che delinea le diagonali di quei piccoli riquadri. I disegni vengono a volte copiati da schemi su base quadrettata a colori, o in bianco e nero, in cui i colori sono rappresentati da simboli e sono accompagnati da una legenda.
Esistono in commercio alcuni kit per imparaticcio: piccoli tagli di canovaccio già pronto, colorato a stampa e corredato dai fili richiesti per la lavorazione. Alcuni tessuti già stampati con il disegno per l'esecuzione del ricamo sono destinati anche ad opere più complesse e di grandi dimensioni.
Il punto croce è adatto a confezionare quadri, biancheria per la casa, corredini, tende, tovaglie, coperte e ornare accessori personali o d'arredamento.
Si lavora su tessuto a tessitura regolare. La tessitura è regolare quando 1 cm2 di tessuto contiene lo stesso numero di fili, sia per la trama che per l'ordito. Un lino 10x10, conta 10 fili per cm² (trama molto larga), un lino 22x22 (trama fitta) contiene 22 fili per cm² e non è adatto al punto croce riferito. Per la realizzazione di questa tecnica è opportuno scegliere una trama che può andare da 13x13 a 17x17 fili.
Questo procedimento consente un rovescio del lavoro ordinato, irrinunciabile in un lavoro di pregio. A completamento del lavoro, alcune parti sono rifinite a punto scritto, per dare maggiore senso di profondità all'insieme. L'ago deve avere una cruna larga, in modo da allargare i punti di ingresso nel tessuto e conferire maggiore regolarità al lavoro, e la punta arrotondata, per lo stesso motivo. Il filo, come in ogni tipo di lavoro ad ago, sarà di diametro e consistenza proporzionato al tessuto di base e al suo utilizzo finale. I fili colorati sono generalmente di cotone, lana, lino o viscosa e vengono lavorati in modo da formare una serie di X giustapposte, in due tornate, una di andata in cui si lanciano tutte le barre inclinate nella stessa direzione, e una di ritorno in cui si formano le barre in senso inverso.
Il filato più comunemente usato per il punto croce è il "cotone mouliné" che si presenta come un filo a sei capi divisibili; generalmente si usa un solo capo o due, in ragione del rilievo da dare al ricamo, ma alcuni capi richiedono anche l'intero filo di sei capi.
Il ricamo a punto croce risale a tempi antichissimi, tanto da non sapere con precisione dove e quando abbia avuto origine. Già nell'858 furono trovati, in Asia Centrale, reperti di tale tecnica.
È nel Medioevo però che la tecnica del punto croce comincia la sua vera storia. L'influenza dell'arte bizantina (nella Bisanzio medievale gli abiti delle corti, i paramenti sacerdotali e gli abiti dei facoltosi, erano ricchi di ricami di origine persiana) si estende nell'Europa meridionale e conquista successivamente il resto del Vecchio Continente, grazie all'impiego di essa nelle vesti ecclesiastiche.
In Europa, tra il X e il VIII secolo il ricamo a punto croce veniva praticato dalle castellane nelle loro lunghe giornate passate ad aspettare i loro uomini partiti per le guerre sante. I disegni, per lo più copiati dai tappeti portati dai crociati dall'Oriente, venivano fatti su tela di lino e ricamati con fili di seta o lana più o meno del colore dello stesso tessuto. Scarso era l'utilizzo del cotone, rarissimo, a quei tempi, e di poche varietà di colori.
Fonti tratte da Wikipedia.
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